lunedì 24 ottobre 2011

Come il ricordo può aiutarci nella gestione di una sana alimentazione.

Ci si chiede spesso se un approccio cognitivo-comportamentale riportato nella nostra vita di tutti i giorni possa realmente aiutarci. Ebbene, la risposta potrebbe risiedere nella ricerca condotta nel 2005, pubblicata su Physiology & Behavior . Questa ricerca è stata condotta dall’Università di Birmingham secondo la quale ricordare il cibo mangiato a pranzo può avere un effetto inibitorio sul desiderio di fare uno spuntino non programmato più tardi nel pomeriggio. Può sembrare strano che solo il pensiero di ciò che il nostro palato ha assaporato poco prima possa inibire la nostra voglia di “trasgredire”. Proviamo a vedere come l’esperimento si è svolto.
Lo studio si rifà a tre serie di esperimenti, nel primo abbiamo due sottogruppi, il primo gruppo aveva come condizione sperimentale il lunch today mentre il secondo il lunch yesterday. Questo il loro compito, convocati nel setting sperimentale ogni giorno dalle 14.30 alle 16.30 dovevano segnare su un foglio A4 scrivendo anche i minimi particolari cosa avevano mangiato a pranzo, del giorno stesso il primo gruppo mentre il secondo gruppo il pranzo del giorno prima. Subito dopo entrambi i gruppi compilavano un questionario in cui veniva valutata il loro livello di fame, sazietà, il loro umore e il loro desiderio/pulsione a mangiare. Infine venivano posti davanti a tre bidoni (A-B-C) contenenti pop corn con diverso grado di salinità. Mentre il compito esplicitamente detto ai partecipanti era quello di capire su una scala precedentemente determinata il grado di salinità dei tre gruppi di pop corn, ciò che osservavano i ricercatori era la quantità di pop corn ingerita dai partecipanti prima di fermarsi. Hanno evidenziato che i partecipanti appartenenti al lunch today mangiavano meno pop corn rispetto al gruppo lunch yesterday.
Inizia ora il secondo esperimenti, i ricercatori cercarono di comprendere se questo effetto inibitorio messo in atto dal gruppo lunch today non dipendesse soltanto dalle attitudini alimentari individuali. Così hanno diviso le persone nei due gruppi a seconda del loro punteggio in restraint scale  e in una disinhibition scale. Hanno così evidenziato che le attitudini alimentari individuali non influiscono sull’effetto inibitorio che può avere il ricordo del pasto, ma soltanto i partecipanti che hanno mostrato una bassa soglia di inibizione diminuiscono il loro introito dopo aver pensato al pasto consumato poche ore prima. Quindi chi ha un’alta tendenza alla disinibizione non trae alcun vantaggio dal pensare al pranzo.
Arriviamo così all’ultimo esperimento durato due giorni. Al campione veniva dato un pasto contenente 400 calorie e nel pomeriggio veniva presentato loro i tre bidoncini presentati al primo esperimento ma questa volta al loro interno vi erano dei biscotti. Nel primo giorno i biscotti venivano presentati ad un’ora del pranzo nel secondo giorno questo avveniva dopo uno stop di tre ore. Divisi i partecipanti nuovamente in due gruppi venivano date ad un gruppo l’indicazione di scrivere cosa avevano mangiato durante il pranzo mentre il secondo gruppo doveva descrivere il tragitto fatto per raggiungere il campus. Anche qui è emerso che mangiavano meno biscotti coloro che facevano parte del gruppo che ricordava il pranzo. Aggiungendo ai dati precedentemente raccolti il fatto che questo effetto sia legato anche al tempo che intercorre tra pranzo e spuntino, infatti l’inibizione è più alta nel caso in cui passano tre ore rispetto a quanto passa un’ora.
Le critiche e le repliche a questo studio, così come accade per tutti gli studi sperimentali, possono essere sicuramente tante, ma perché non prenderlo in considerazione.
Il ricordo, fondamentale per tutti noi, gioca un ruolo importante in ogni aspetto della nostra vita, molte volte ci aiuta a scegliere cosa fare e cosa non fare in una determinata situazione, perché non dovrebbe allora avere la sua importanza e aiutare chi in questo momento sta intraprendendo un percorso di sana e corretta alimentazione?
Ed ecco che, anche attraverso questo studio, si evidenzia chiaramente come il lavoro congiunto tra nutrizionista e psicologo, utilizzando un approccio cognitivo-comportamentale, possa giovare ad un percorso di sana e corretta alimentazione, che si mantiene costante nel tempo.

Bibliografia:
Physiology & Behavior 85 (2005) 67 – 72


martedì 18 ottobre 2011

Gruppo di sostegno allo stress

Ti senti stressato? Gli impegni di vita stanno per prendere il sopravvento? non riesci a comprendere come uscirne?
Lo studio di psicologia e mediazione familiare propone a novembre, una volta al mese, il gruppo di sostegno e gestione dello stress, per riconoscere lo stress, sapere come agisce su di noi e come possiamo gestirlo, per trovare dentro di noi le risorse per una miglior qualità di vita.
Prima dell'inizio del gruppo sarà possibile fare un colloquio gratuito con la psicologa, la dottoressa Orrico Elvira, per capire e ottimizzare il lavoro che s'inzierà nel gruppo.
Per avere informazioni o prenotare il tuo posto nel gruppo puoi mandare una mail a: elviradoc@libero.it o telefonare al 3490581247

lunedì 10 ottobre 2011

Consulenze on line

Il centro di psicologia e mediazione familiare si pone l’obiettivo di favorire la conoscenza e la diffusione della cultura psicologica attraverso varie iniziative.
Tra queste offre agli utenti che lo richiederanno i seguenti servizi di consulenza on line sia tramite e-mail che tramite Chat.
Prima di decidere di chiedere una consulenza on line gli utenti sono pregati di leggere attentamente i prerequisiti e le condizioni per l’utilizzo degli stessi. Il centro di psicologia e di mediazione familiare declina quindi qualsiasi responsabilità dovuta alla mancata lettura, da parte degli utenti, delle condizioni medesime.

domenica 2 ottobre 2011

Secondo appuntamento con lo psico-aperitivo

Il giorno 7 ottobre 2011 alle ore 19.30 presso Artessenza a Cosenza (due km dopo il Carrefour direzione Rende) si terrà il secondo appuntamento con lo psico-aperitivo,
Parleremo insieme di autostima:" Io sono, io voglio, io posso! Stima e fiducia in se stessi per superare le insicurezze".