sabato 30 marzo 2013

Perché abbiamo paura dello psicologo?



Lo psicologo è una figura professionale che fa paura. La maggior parte delle persone che vengono nel mio studio, dopo le presentazioni iniziali, si rivolgono a me dicendo :- ahhhh!!Dottò io mica sono pazza o malata?!?!?! -.Questo perché lo psicologo si porta dietro di sé il retaggio che curi i pazzi! E questo fa sì che il più delle volte si arriva nello studio dello psicologo dopo averci pensato e ripensato, dopo che si è riusciti a tenere tutto nascosto a chi ci circonda quasi come se dovessimo vergognarci della nostra richiesta di aiuto. Ma se pensiamo al perché ci si rivolge allo psicologo, tutto questo non dovrebbe crearsi nel pensiero dell’uomo, poiché non c’è niente di male nel chiedere aiuto. 


Proviamo a pensare alla vita che conduciamo tutti i giorni, allo stress, all’ansia, al tram tram cui siamo soggetti. E a chi non è mai capitato di trovarsi in situazioni di crisi, di forte disagio o di grande cambiamento come la nascita di un figlio, la morte di un parente stretto, il matrimonio, un licenziamento? E quante volte ci siamo fermati a riflettere sul fatto che non riuscivamo ad uscire dalle suddette situazioni? Non trovavamo gli strumenti … e così abbiamo ceduto all’ansia, alla depressione, gli attacchi di panico. È in queste situazioni, prima di cedere, che lo psicologo può aiutare! 

Infatti, lo psicologo è il professionista che capisce il disagio che si sta attraversando, aiuta a trovare la risposta ai perché che ci affliggono in quel momento e così normalizzare, tranquillizzare riguardo a ciò che si sta’ vivendo. 

I malesseri psicologici sono spaventosi: come si avverte un sintomo ci si spaventa; la prima volta è un trauma che si cerca immediatamente di dimenticare.
Ma poi capita che si ripresenti una seconda volta, una terza e poi ancora.
E ogni volta la persona fa di tutto per arginare e contenere i "danni" dei sintomi. Non ne parla per vergogna e ci si difende sempre più nell'attesa angosciosa che si ripresenti il sintomo. 

Alla fine però, il sintomo diventa parte della vita della persona, diventando cronico, sepolto sotto tutto ciò che una persona ha fatto per "nasconderlo", "non pensarci", "metterlo da parte". 

Con l'aiuto dello psicologo la persona impara a capire che la mente umana mette in atto le più svariate strategie per fronteggiare le situazioni difficili e/o dolorose: alcuni funzionali, altre no. E quando si presentano le strategie non funzionali, perchè limitanti la vita di una persona, l'aiuto di un professionista è è fondamentale per imparare nuove strategie per fronteggiare i problemi della vita. 

Questo non vuol dire che la persona sia sbagliata o che il suo modo di vivere sia sbagliato: significa che un problema richiede una soluzione che una persona da sola non riesce a trovare. Le strategie che mettiamo in atto di fronte ai problemi, alle sfide che la vita ci pone le impariamo sin dall'infanzia e si consolidano nel tempo, attraverso l'esperienza e la maturità. Alcune strategie ci saranno utili per tutta la vita e in tutte le situazioni. Altre risulteranno inefficaci e questo non perchè ci manchi qualcosa e quindi siamo sbagliati ma perchè in quella situazione non ci siamo mai trovati prima, quindi non abbiamo gli strumenti adatti per fronteggiarla! 

L’incontro con lo psicologo permette all’altro di migliorare la qualità della propria vita, prima che questa sia realmente compromessa. Anzi, una breve frequentazione con lo psicologo è auspicabile all’interno del progetto di crescita personale, per migliorare la propria efficacia come genitori, uomini, donne, lavoratori. 

L’obiettivo è pur sempre quello di vivere una vita appagante e, se vogliamo usare un termine romantico, felice. E se dovesse capitare che, costruire la propria soddisfatta felicità, significhi incontrare un professionista, impariamo a non aver paura di prendersi cura di noi. 



Oltre alle varie situazioni di malessere psicologico, l'aiuto dello psicologo è utile per: 
  • migliorare se stessi e la qualità della propria vita: sintomo di "salute mentale" 
  • risolvere problemi, chiarire se stessi, imparare ad essere più sereni 
  • ottenere un aiuto obiettivo perchè conosce le tecniche per controllare le situazioni e per analizzarle 
  • interpretare in modo più razionale le situazioni della vita 
  • parlare liberamente, esprimendo in serenità i propri pensieri, emozioni e paure, contando sul supporto empatico di un professionista che non giudica e di cui ci si può fidare, essendo vincolato al segreto professionale (esteso anche ai familiari). 

Vorrei terminare l'articolo di oggi parlando delle 4 frasi più frequenti che mi sento ripetere nel mio studio: 

1. Io non ho bisogno dello psicologo perché sono abbastanza intelligente per sbrigarmela da solo!: Tutti noi abbiamo i nostri “punti ciechi”, e sicuramente l'intelligenza o meno non ha nulla a che fare con il disagio psicologico. Un bravo psicologo non dice cosa fare o come vivere la propria vita. Ma darà una prospettiva esperta esterna e consentirà di scoprire cose di se stessi in modo da poter avere un quadro più chiaro del proprio comportamento e del modo di relazionarsi con sé e con gli altri e, di conseguenza, fare scelte migliori. 

2. Si va dallo psicologo solo se si è pazzi!: Non è necessario avere una diagnosi con un problema di salute mentale per “andare dallo psicologo”. La maggior parte delle persone che seguono un percorso di sostegno psicologico cercano aiuto per le preoccupazioni di tutti i giorni: problemi relazionali, stress da lavoro o, per esempio, dubbi. Altri si rivolgono allo psicologo nei momenti difficili, come per affrontare un lutto o una separazione. 

3. Gira gira tutti gli psicologi vogliono parlar dei genitori!: In realtà questo è uno dei miti più duri a morire!E’ dagli anni'50 che non si centra più il lavoro sul complesso di Edipo o Elettra, sulle colpe dei propri genitori, ecc.. Restare nel presente e nel disagio “qui ed ora” , con uno sguardo alla propria storia familiare, è la modalità con cui lavorano buona parte degli psicologi. 

4. Si va dallo psicologo per sfogarsi, quindi qui vengono solo i piagnucoloni: Molti erroneamente credono che si va dallo psicologo per sfogarsi con qualcuno, come un amico. Allora perchè non andare da un amico e risparmiare tempo e denaro? Purtroppo il lavoro che il paziente fa nel suo percorso di sostegno psicologico è molto duro e faticoso. Una lamentela fine a se stessa, con il tempo non porterebbe da nessuna parte. Il miglioramento viene proprio da uno sguardo più obiettivo su se stessi e la propria vita, e attraverso l' assumersi la responsabilità delle proprie azioni e del proprio disagio. Lo psicologo da un aiuto concreto, ma è il paziente, alla fine, che deve fare il lavoro più duro.

domenica 17 marzo 2013

Incontro a tema sulla fame emotiva.

Vi aspetto giorno 21 marzo 2013 presso l'Associazione donna e mamma sita in via 1° Maggio n° 20 a Cosenza, prenotate il vostro posto, ne parleremo insieme.