venerdì 26 aprile 2013

Nuovo incontro fame nervosa

E' in programma un nuovo incontro sulla gestione della fame nervosa, la dott.ssa Elvira Orrico e la dott.ssa Lorenza Siciliano vi aspettano presso l'associazione "Serenamente donna e mamma"

venerdì 5 aprile 2013

La gravidanza: la gestazione mentale dell’uomo.



Da diversi anni viene posta grande attenzione agli aspetti psicologico-emotivi presenti nella donna in gravidanza e nel puerperio; ma non altrettanta cura veniva rivolta ai loro compagni, i padri, che, anche se in modo diverso, attraversano anche loro una sorta di gestazione. Infatti l'uomo, durante i nove mesi di gravidanza, si può trovare in una sorta di "limbo", perché a differenza della donna lui non si trova a vivere i cambiamenti fisici ed emotivi della gravidanza sul suo corpo, che potrebbero aiutarlo a prepararsi alla genitorialità e al suo nuovo ruolo. 

Il fatto di non poter vivere sulla propria pelle la gestazione non sempre rende automatico nell'uomo il crearsi di un legame affettivo profondo con il proprio bambino, come avviene con più facilità (ma comunque non sempre) per la donna. Il poter assistere alla nascita del proprio figlio è un momento fondamentale per il neopadre, è il primo vero contatto reale con questo bambino immaginato, con cui tutto è ancora da costruire. Nell'uomo infatti, agiscono forze aventi tendenze dicotomiche, da un lato, compare lo sviluppo delle dinamiche che consentono l'assunzione del ruolo paterno con sentimenti che agevolano tale processo, dall'altra forze conflittuali che fanno emergere per lo più i meccanismi di difesa, paure e resistenze ad assumere tale funzione. 

Anche i due stessi termini padre e paternità rivestono significati diversi. Proviamo a vederlo insieme; mentre il padre è quell'uomo che, insieme a una donna, procrea un figlio oppure quell'uomo che, facendo richiesta insieme alla propria consorte, ottiene dalla legge l'affido e/o l'adozione di un minore, la paternità è un processo inter e intra-soggettivo che si costruisce prima sul rapporto intrapsichico del padre nei confronti del figlio, poi nella relazione interpersonale che egli instaura con la prole. Di conseguenza possiamo ben comprendere come sia assolutamente diversi i tempi di realizzazione e sviluppo della figura genitoriale per l'uomo e per la donna, e non sempre nell'uomo e nella coppia viene vissuto con serenità il fatto che madre e padre abbiano bisogno di percorsi e tempi differenti per creare un legame affettivo nella propria testa e nel proprio cuore con il bambino che sta per nascere. 

A volte le donne si lamentano del fatto che il loro partner non sembra particolarmente "preso" dalla loro gravidanza, che non parla spesso con la pancia né la accarezza. Ma non si tratta né di indifferenza né di superficialità. Sono solo tempi e percorsi diversi. La donna che vive nel proprio corpo ogni giorno per nove mesi i cambiamenti e gli sviluppi del suo bambino è normale e naturale sviluppare un legame affettivo profondo. Lo sviluppo del senso di paternità arriverà più tardi ma con la stessa naturalezza con cui la donna ha sviluppato il suo senso di maternità. 

Non dobbiamo sottovalutare il fatto che l’uomo, così come la sua compagna di vita, si crei dei problemi sul suo futuro ruolo di padre. Così come la futura mamma anche il futuro papà , il più delle volte, si chiede se sarà un buon padre, osserva la sua compagna parlare del loro bambino con un'intensità ed un'emozione che può non riconoscersi e chiedersi cosa ci sia di sbagliato in lui, perché non ami suo figlio come lo ama lei. Sono domande legittime, sono il frutto di un processo che percorre strade differenti in tempi differenti rispetto alla donna. E questo può essere causa nell'uomo di un senso di esclusione dalla diade materno-infantile e della futura comprensione del comportamento materno nei confronti del bambino arrivato in famiglia. 

Inoltre l’attesa di un figlio porta l’uomo a ripensare al suo rapporto con il proprio padre in un viaggio a ritroso, non sempre facile, tra sentimenti e episodi della giovinezza e dell’infanzia. Anche la donna riconsidera il proprio rapporto con la madre e in base a questo può decidere di seguirne il modello o di prenderne le distanze. Ma la differenza, nel caso dell’uomo è che, per quanto il rapporto con il padre sia stato felice, difficilmente potrà “attingere” alla propria esperienza, poiché i papà di oggi sono profondamente diversi da quelli delle generazioni precedenti. Un tempo il figlio rappresentava la continuazione della stirpe e il padre l’autorità. Oggi questi ruoli sono superati e gli uomini faticano a trovare modelli di riferimento cui rifarsi. Immaginare il padre che saranno diventa quindi più difficile. 

I nuovi padri sono chiamati a un arduo compito: “inventare” un nuovo modello  che non ha precedenti nella storia. È la prima volta, infatti, che l’uomo condivide l’esperienza della gravidanza e partecipa al parto e alle cure del bebè, entrando in un mondo che, fino a pochi decenni fa, era considerato di esclusiva competenza femminile. Ma i nove mesi sono un tempo privilegiato anche per riflettere su se stessi, per fare il punto della situazione, riconsiderando sogni, progetti e priorità. 

Durante la gravidanza l’uomo non si crea solo delle domande e delle problematiche riguardo al suo ruolo di futuro padre, ma in modo assolutamente naturale la coppia si può trovare a vivere delle difficoltà anche dal punto di vista sessuale. Non di rado l'uomo ha difficoltà a vivere con la serenità di sempre i rapporti sessuali con la compagna in gravidanza. Può sentire più o meno consapevolmente di violare quel misterioso e magico luogo dove suo figlio sta crescendo; può temere, nonostante le rassicurazioni dei medici, di fare del male al piccolo o di provocare contrazioni pericolose per la compagna. Altre volte, soprattutto quando la gravidanza è in fase avanzata, i cambiamenti del corpo della compagna possono incidere sul senso di attrazione sessuale che prova l'uomo. Può cambiare, nella fantasia maschile, l'immagine erotica della propria donna, da "oggetto del desiderio" sessuale, a figura assolutamente materna, andando a modificare transitoriamente l'istinto sessuale maschile. 

Il dialogo all'interno della coppia diventa allora fondamentale, per far sì che la donna comprenda ed accolga le difficoltà del proprio compagno senza suscitare in lui inutili sensi di colpa e senza sentirsi rifiutata sessualmente. La coppia, durante la gravidanza e nei mesi successivi al parto, può incontrare significativi, e generalmente transitori cambiamenti nelle proprie abitudini e stili di relazione; profondo rispetto, comprensione e condivisione sono fondamentali perché essa attraversi questo periodo in maniera costruttiva, sostenendosi a vicenda e trovando giorno dopo giorno un nuovo equilibrio per affrontare al meglio la grande avventura del diventare genitori. 

La vicinanza e la condivisione tra futuri genitori è importante per la futura mamma che, grazie alla presenza del compagno, vive con maggior serenità la gravidanza, ma è un’opportunità preziosa anche per l’uomo che, piano piano, impara a fare conoscenza con il proprio piccino. In questo sono di grande aiuto i primi movimenti del bambino che il futuro papà può sentire posando la mano sul pancione. E ben presto il bimbo imparerà a riconoscere la voce paterna e a interagire con lui, rispondendo al saluto e alle carezze del papà con una serie di calcetti e di capriole.
Anche i controlli ecografici possono facilitare la “conoscenza” tra padre e figlio. Vedere il proprio piccino sul monitor è un’opportunità per crearsi uno scenario mentale più veritiero.