venerdì 31 maggio 2013

Quando il corpo perfetto diventa un ossessione: la "Vigoressia".

 dott.ssa Isabella Vommaro (nutrizionista), dott.ssa Elvira Orrico (psicologa).


Un comportamento errato verso il cibo, un controllo eccessivo del peso corporeo prolungato nel tempo, danneggia in modo notevole sia la salute che la funzione psichica e sociale, e può essere definito come un disturbo alimentare generato dalla psiche e che coinvolge facilmente il corpo.
Il termine disturbo del comportamento alimentare è oramai argomento di interesse sociale. Il disturbo alimentare deriva da una distorta immagine di se, con un estremo disagio verso il proprio corpo e con una difficoltà nelle relazioni affettive.
Il disturbo dell’immagine corporea si manifesta con una esasperazione estrema dell’ alimentazione e la difficoltà a porsi in contatto con il mondo esterno, la mancanza di considerazione per se stessi e del proprio mondo personale, la sfiducia, fino ad arrivare alla denigrazione del proprio corpo e alla totale insoddisfazione per la propria forma.
E tali tratti appena elencati sono tipici di chi arriva ad avere un approccio con il cibo problematico e disturbato. Nota anche come anoressia reverse, si riscontra un modello di comportamento verso l’alimentazione e l’esercizio fisico ossessivo, molto simile a quelli del DCA, ma rivolto in questo caso non tanto alla perdita di peso corporeo, bensì all’aumento e definizione della massa muscolare, associati alla riduzione quanto più possibile del grasso corporeo e al miglioramento della forma.
In particolar modo, gli uomini affetti da questo disturbo pensano di avere dimensioni corporee troppo piccole, spesso presentano altre caratteristiche psicologiche a rischio per disturbi mentali come ad esempio disturbo dell’umore, depressione, ansia, tendenza all’isolamento sociale, elevati livelli di perfezionismo, narcisismo e aggressività, scarsa autostima e infine disturbi del comportamento ossessivo-compulsivo.
I soggetti affetti da anoressia reverse credono di essere piccoli e deboli, nonostante l’evidenza mostri che in realtà sono grossi e ben dotati, insoddisfatti del loro aspetto fisico sempre protesi al raggiungimento del loro ideale di immagine corporea, spesso sono accaniti frequentatori di palestre, modificano il loro comportamento sociale, trascurano le amicizie, evitano di mostrare in pubblico il loro corpo, si allenano intensamente anche se malati o infortunati , rinunciano al lavoro pur di non saltare la seduta in palestra o modificare il loro programma di allenamento, adottando diete bizzarre iperproteiche e ricche di integratori di ogni genere.
Il forte desiderio, diffuso anche tra i body builder, di controllare il proprio metabolismo attraverso la dieta e l’esercizio fisico, è simile alla necessità di controllo che si riscontra tra i pazienti affetti da anoressia nervosa. A partire dall’osservazione delle modificazioni corporee assunte dal famigerato BIG JYM, fu Harrison Pope, a condurre le prime ricerche sull’argomento.
Il primo “bambolotto”, del lontano 1964, era, infatti, morfologicamente simile ad un uomo di media corporatura, né troppo magro, né ipertrofico. Con l’avvento del Business Fitness, però, mentre Barbie dimagriva sempre di più fino ad assumere le sembianze attuali, con bacino di diametro quasi inferiore alla testa, il suo compagno cresceva in muscolatura, assomigliando progressivamente al classico body builder.
Ecco perché a partire dalla fine degli anni ’90 in America, nel momento in cui si rilevava un aumento di questa patologia in ragazzi in crescita dovuto ai modelli di uomo vincente offerti dai giocattoli e dalla pubblicità, sono stati modificate le forme corporee degli action movie non più con busto con una forma fortemente accentuata di triangolo rovesciato, ma con un equilibrio tra parte superiore e parte inferiore del loro corpo.
Questo tipo di alterazione della percezione della propria immagine corporea, la ritroviamo nella sintomatologia nota come dismorfia muscolare (DM) , bigoressia o vigoressia.
Le persone colpite sono donne e uomini oltre i trent’anni, ossessionati dal proprio corpo e intenzionati a fare tutto ciò che è possibile per aumentare la massa muscolare. Chi ne soffre in realtà cerca di combattere un senso di incertezza sull’unico ambito in cui può intervenite ” l’aspetto fisico”. Dal punto di vista psicologico la bigoressia (ovvero fame di grossezza) fa sì che la ricerca spasmodica del proprio corpo come asciutto e muscoloso viene accompagnata da una consequenziale insoddisfazione cronica per quello che è il proprio aspetto fisico, accompagnato da un’ossessiva paura di perdere all’improvviso gli obiettivi raggiunti nella forma fisica.
Ecco perché il bigoressico passa la maggior parte del tempo a cercare di mantenere quel tono muscolare perfetto raggiunto con anni di sacrifici e rinunce. Accanto ad una visione del proprio corpo deformata riscontriamo anche un’alterazione dello schema cognitivo.
La ricerca ossessiva della perfezione, denota un progressivo distacco della realtà, e da tutti è percepito solo essere esclusivamente in funzione del raggiungimento di un fisico perfetto.
Insoddisfazione, ansia e perdita di autostima (derivati dalla convinzione di essere sempre poco muscolosi) spingono i bigoressici ad allenarsi in continuazione con esercizi di potenziamento muscolare a lungo nell’intento di aumentare la massa muscolare ed abolire quella grassa, a seguire diete squilibrate (alimentazione iperproteica) utilizzo di integratori e continuo controllo del peso e dei singoli muscoli e parti del corpo come pure ad assumere ormoni androgeni, farmaci anabolizzanti e sostanze ergogeniche.
L’aspetto fisico diventa un ossessione non è importante sentirsi bene ma vedersi bene. Questi comportamenti auto-punitivi, però non portano a nessun miglioramento al loro corpo ma in realtà portano ad uno stato di sovra-allenamento, con tutte le conseguente psico-fisiche che ciò comporta, e di “auto isolamento sociale”.
Dalla colazione alla cena, l’uscita con gli amici, il piacere di bere qualcosa insieme in modo rilassato, tutto ciò è considerato all’interno dell’opportunità o meno di essere fatto nel rispetto del loro programma di allenamento fisico o alimentare. Studiarsi allo specchio è una della attività preferite da queste persone nel tentativo di gratificarsi per il risultato raggiunto, ma guardandosi molto bene troveranno sicuramente sempre il centimetro ancora di troppo, sicuramente da eliminare o il muscolo non abbastanza tonico.
Allo specchio chi  ne soffre, in ge nere, non se ne rende neppure conto, ma passa molto tempo a studiarsi, gonfiai pettorali e i bici piti, controlla il volume delle cosce e la tonicità degli addominali, e anche se il suo corpo è atleti co e in forma ed è sotto gli occhi di tutti, il risultato di questo esa me è sempre lo stesso: l’immagine che lo specchio gli rimanda lo delude.
La dieta “salu tare” del vigoressico va oltre di quello di uno sportivo. Prova un po’ di tutto: frullati protei ci, proteine estratte dal latte, maltodestrine, fruttosio, destrosio, cioè zuccheri utili per reggere gli sforzi dell’allenamento. Può eliminare e mangiare solo verdure crude e, la mattina, fare colazione con gli albumi d’uovo e con sumarne altri dopo l’allenamento, tut te abitudini che dovrebbero contribui re ad aumentare il volume dei suoi muscoli.
Consumare proteine in polvere al posto del la carne, esagerare con gli  inte gratori prima e dopo l’allena mento, questo è l’inizio di un percorso che può diventare pe ricoloso, e che di sportivo ha proprio poco! L’allarme si fa più serio se lui va alla ricerca di qualcosa che dia al corpo l’energia sufficiente per far esplode re anche il più insignificante dei mu scoli.
Questa ricerca ossessiva della perfezione denota sempre più una mancanza di senso della realtà, non riescono più a trovare il sen so del limite, della normalità.
Le conseguenze sono diverse: alterazione del sonno e della fame, patologie cardiache e renali, isolamento sociale, problemi alle articolazioni e ai muscoli, forte dispendio economico, seri problemi per quanto riguarda i rapporti interpersonali, elevati stati di ansia.
Se accade, più che iniziare a preoccuparsi, è ora di affrontare il problema e le sue conseguenze sulla salute. La convinzione che essi hanno di essere troppo gracili, nonostante l’evidenza che tutti i familiari ed amici notano, può assomigliare ad un delirio.
Si potrebbe pensare che la bigoressia sia un disturbo prettamente maschile (circa il 10% degli uomini che praticano in modo agonistico il body building ne soffrono), in realtà in questi ultimi anni anche le donne che frequentano la palestra in modo agonistico stanno sviluppando questa patologia.
Per concludere osserviamo elencati i Segni e sintomi che possono portare a vigoressia o del complesso di adone:
1. Immagine di sé distorta e guardarsi spesso allo specchio
2. Mancanza ad eventi sociali, saltare il lavoro e cancellare i piani con la famiglia / amici per l’allenamento
3. Evitano situazioni in cui il proprio corpo potrebbe essere esposto
4. Non sono soddisfatti della massa muscolare del proprio corpo
5. Il mantenimento di una dieta rigorosa ad alto contenuto di proteine e pochi grassi
6. Utilizzo di una quantità eccessiva di integratori alimentari
7. Abuso di steroidi, chirurgia plastica inutile
8. Allenarsi nonostante stanchezza
9. Mantenimento di metodi di allenamento estremi
Un ruolo importante è gioca to anche dai modelli culturali di bellezza e prestazione fisica nei contesti sportivi, dalle pressioni di compagnie, allenatori, com petizioni. Se, poi, alla base, ci so no un senso di inadeguatezza, la paura di fallire ma anche la bas sa statura, ci si convince di poter risolvere le proprie fragilità co struendosi una fisicità imponen te, in palestra, ma anche a tavola.
E’ un gioco altamente pericoloso che dà l’illusione che un giorno potremmo essere felici col nostro nuovo e perfetto corpo.
La cosa difficile può essere riuscire a far comprendere a chi soffre di vigoressia o bigoressia che questi eccessi sono il sintomo di una profonda insicurezza.
In genere non riconoscono il loro disturbo in quanto tale, e non si rivolgono a uno specialista affinché li possa aiutare. Può essere di grande aiuto un percorso di psicoterapia, ma serve anche l’intervento del medico o di un equipe con diverse figure professionali che possano cooperare per il riequilibrio corpo-mente del paziente.

Ritroviamo l'equilibrio!

Giorno 11 Giugno 2013 alle ora 16.30 vi aspetto presso l'Associazione Serenamente donna e mamma per questo importante incontro a tema sulla gestione del peso corporeo e dell'equilibrio psicofisico in situazione di dieta o di ritrovato equilibrio corporeo.
Prenotate il vostro posto.