venerdì 30 ottobre 2015

Sex addiction, quando il sesso diventa dipendenza.


La dipendenza sessuale (o dipendenza dal sesso) comprende un insieme di condizioni psicopatologiche caratterizzate da pensieri e fantasie sessuali intrusive associate a perdita di controllo sui comportamenti sessuali. Questo disturbo viene comunemente definito “dipendenza sessuale“, ma anche “ipersessualità”; in inglese “sex addiction” o “sex dependence”. Come per un tossicodipendente, si va incontro al fenomeno del craving, ovvero l’intenso desiderio della cosa dalla quale l’individuo dipende, dell’assuefazione e a sintomi di astinenza. Il dipendente sessuale ha bisogno di aumentare di conseguenza i comportamenti sessuali ma anche la loro intensità, al fine di mantenere l’effetto desiderato e, con l’andare del tempo, si manifestano dei veri e propri cambiamenti psicofisiologici (tra tutti un aumento della sintomatologia ansiosa) e lo stesso comportamento di dipendenza sessuale viene attuato per alleviare o evitare tali sintomi di astinenza.
Il sesso diviene un’esigenza primaria per il quale tutto il resto può venire sacrificato, inclusi la salute, la famiglia, gli amici e il lavoro. I comportamenti che i dipendenti sessuali possono mettere in atto sono i più svariati e possono includere: promiscuità sessuale, sesso con prostitute o prostituzione personale, continue fantasie sessuali, masturbazione compulsiva, esibizionismo, voyeurismo, frotterismo, pratiche di tipo sadomasochistico, dipendenza da materiali o linee telefoniche a carattere pornografico e ipersessualità all’interno di una relazione stabile in misura tale da squilibrarla. Inevitabilmente però l'euforia del dipendente sessuale dura tanto quanto dura il rituale sessuale. Cessato l'orgasmo infatti il più delle volte sperimenta sentimenti negativi di autosvalutazione rispetto ai quali il bisogno di sollievo è assolutamente necessario. In questo modo si stabilisce un ciclo vizioso di uno stato progressivo che alla fine rende la vita del dipendente impossibile da gestire. In altri casi, i dipendenti hanno perso contatto con le loro emozioni al punto che, in seguito all'atto sessuale, non provano emozioni negative ma nemmeno positive. Il piacere dell'orgasmo svanisce lasciando spazio a un senso di vuoto emotivo, di indifferenza. Il sesso diviene quindi un rifugio che permette alla persona di fuggire da una vita caratterizzata dal sentimento della vergogna e dalle convinzioni di base disfunzionali, per accedere in una realtà nella quale sperimenta, illusoriamente, un sentimento di connessione interpersonale, un valore personale, il controllo dei propri comportamenti, una sensazione di piacere, l'idea di una vita piena di significato. 
Per capire meglio come funziona la dipendenza sessuale è interessante leggere questa definizione di Willy Pasini “Nella testa del dipendente sessuale … : non c'è posto per il mondo dell'altro. Il fuoco che divampa nel profondo di chi è preda della dipendenza sessuale brucia qualsiasi interazione col compagno. La corte? Macché: roba del tutto inutile. I bisogni dell'altro o dell'altra? Secondari. Quello che davvero conta è appagare la propria voglia di sesso”.

Ma quali sono in effetti i comportamenti di un sex addiction? Ritroviamo: 


- discontrollo sui pensieri e sui comportamenti sessuali;


- continue fantasie sessuali (anche irreali);


- elevati livelli di ansia;








- senso di colpa, di vergogna e abbassamento dell’autostima;


- utilizzo di materiale pornografico;






- malattie veneree;




- problemi di concentrazione, attenzione e memoria;


- forte dispendio economico (per tutto ciò che concerne il sesso);


- seri problemi nei rapporti interpersonali (alcune volte con la loro perdita);


- seri problemi nel lavoro (alcune volte con la sua perdita);


- isolamento.



E' fondamentale distinguere però, la dipendenza sessuale da un notevole e sano appetito o desiderio sessuale, in quanto tantissime persone possono ricercare il sesso e il piacere nelle varie manifestazioni di cui parlavo sopra e con una certa intensità, senza per questo essere dei dipendenti sessuali. Quello che caratterizza una vera e propria sex addiction (dipendenza da sesso) é innanzitutto la centralità del sesso, che é quindi la preoccupazione primaria della persona, la mancata preoccupazione per le conseguenze della propria condotta sessuale, che ha spesso come conseguenza l'incapacità e l'impossibilità dell'individuo di astenersi dai propri comportamenti nonostante le conseguenze negative, proprio questa impossibilità di controllare l'impulso sessuale, che invece di essere "gestito" gestisce la vita della persona, segna definitivamente il confine tra la dipendenza conclamata e un notevole, ma soprattutto sano appetito sessuale.

mercoledì 14 ottobre 2015

Il mito della donna multi orgasmica ... a cui tutte possiamo aspirare!


La parola orgasmo deriva dal greco «orga »: bruciare d’ardore. E’ il meccanismo del piacere sessuale: si scatena all'improvviso, dopo una fase di eccitazione, e dura alcuni secondi. In generale, è il risultato della stimolazione delle zone erogene, sia nell'uomo che nella donna. Dal punto di vista fisiologico si assiste ad una escalation di contrazioni negli organi genitali, che si susseguono a meno di 1 secondo l’una dall'altra, fino a raggiungere un punto di non ritorno, dopo il quale si prova un intenso piacere, che dura, più o meno, una decina di secondi. Ma l’orgasmo non è semplicemente un piacere fisico molto intenso, seppure brevissimo, ma è qualcosa che dona una sensazione di benessere e di appagamento alla persona in tutti i suoi aspetti. Uno studio ha, ad esempio, recentemente dimostrato che le donne che si ritengono sessualmente soddisfatte mostrano di godere di un maggiore benessere psicologico e di una maggiore vitalità rispetto alle donne sessualmente insoddisfatte.


Quando parliamo di orgasmo al femminile, dobbiamo riferirci all'orgasmo vaginale o clitorideo. Solo tre donne su dieci riesce a raggiungere l’orgasmo vaginale, mentre la maggior parte delle donne prova un orgasmo clitorideo. Va detto tuttavia che l’orgasmo vaginale è comunque dovuto alla stimolazione del clitoride. Non riuscire a provare l’orgasmo vaginale non deve essere considerato un problema, perché, come dice la sessuologa Helen Kaplan, l’orgasmo femminile in realtà è uno solo ed avviene nel cervello, più che negli organi genitali.


L’orgasmo femminile, a differenza di quello maschile, può ripetersi a breve distanza di tempo: la donna, infatti è in grado di provare orgasmi multipli, cosa che all'uomo accade raramente, in quanto fra un orgasmo e l’altro deve rispettare un tempo di latenza, in cui il suo sistema genitale sembra bloccato a nuove stimolazioni. Questo tempo di latenza può durare nell'uomo da qualche minuto a diverse ore, mentre nella donna dura in genere pochi secondi.


Il mitizzare il fenomeno dell’orgasmo multiplo ha la stessa aurea mistica dell’orgasmo simultaneo: tutti lo vogliono e molti lo cercano, convinti che entrambi portino un piacere assoluto non raggiungibile con un solo orgasmo. In realtà si vive benissimo senza orgasmi multipli e simultanei, dal momento che non sono indispensabili per una sessualità di coppia appagante. È importante distinguere tra questi due tipi di orgasmo: come dicevamo poc'anzi dopo ogni orgasmo sequenziale è indispensabile una pausa, anche breve, (detta periodo refrattario), necessaria per ripartire con il rapporto alla volta di un altro o altri orgasmi. Questo modo di vivere il piacere è alla portata di molte donne, quando il partner continua a stimolare il clitoride, e di molti uomini che non hanno bisogno di lunghe soste tra un'eiaculazione e l’altra.
L’orgasmo multiplo, invece, non ha momenti di pausa, la tensione sessuale e l’eccitazione non scendono mai, così come l’orgasmo non richiede periodi refrattari. Si prosegue con un’ondata di piacere dopo l’altra, in una situazione di eccitazione continua, che prevede picchi di alto piacere. Il pensiero di provare o far provare orgasmi multipli, però non deve divenire un’ossessione, ma è importante che resti un gioco, una delle tante possibilità che si possono sperimentare nel mondo dell’erotismo.





Viene quindi da chiederci spontaneamente: tutti possono raggiungere l’orgasmo multiplo?
Bisogna precisare che l’orgasmo multiplo non è qualitativamente superiore a quello singolo, quindi la situazione sessuale non deve diventare una palestra dove allenarsi per raggiungere il massimo. L’orgasmo multiplo è solo una variante sessuale, che si può sperimentare, ma anche no. Ci sono molte donne che, infatti, dopo l’orgasmo entrano in un periodo refrattario simile a quello maschile, durante il quale sono restie a ulteriori stimolazioni del clitoride che diventa ipersensibile.
L’importante per una coppia è vivere in maniera tranquilla e rilassata la sessualità, senza volere ad ogni costo raggiungere primati da guinnes. Ognuno ha il proprio modo di raggiungere il piacere che non necessariamente è uguale per tutti.

venerdì 9 ottobre 2015

Tutte lo vogliono, ma … quando l’orgasmo non arriva



La sessualità è parte fondamentale ed integrante dell’essere umano; amore, affetto e intimità giocano un ruolo essenziale nelle relazioni sane che ci accompagnano dall'infanzia fino alla vecchiaia. Si sente spesso parlare dell’importanza della salute fisica, mentale e spirituale dell’individuo ma, troppo poco della necessità di raggiungere una buona salute sessuale.
In un universo così complesso e sfaccettato come quello rappresentato della sessualità femminile di conseguenza la sfera psicologica ha un’importanza fondamentale. 
Oggi voglio parlarvi dell’anorgasmia, ovvero, quando non si riesce a raggiungere l'orgasmo in seguito a stimolazione. Pare che 1 donna su 5 non riesca a raggiungere l'orgasmo e le motivazioni possono essere varie e differenti. Quest’incapacità di raggiungere un orgasmo o di provare piacere viene vissuta con ansia e imbarazzo, la donna può non sentirsi all’altezza del proprio partner o viceversa questo disagio genera nel compagno uno stato di ansia e di inadeguatezza per l’incapacità di portare la propria compagna all’orgasmo. Tutto questo non fa altro che aggravare la situazione rendendo frustrante un rapporto che per natura dovrebbe essere caratterizzato da sfumature di piacere e complicità..
E’ importante distinguere se si tratta di anorgasmia primaria (il disturbo è sempre stato presente, fin dall'inizio della vita sessuale della persona), o di un’anorgasmia secondaria (il disturbo sopravviene in un secondo tempo, dopo un periodo di attività sessuale normale). Ancora, l'anorgasmia è generalizzata se è presente sempre e situazionale se lo è solo in certe occasioni. Ma l’anorgasmia è innanzitutto un problema di contatto con il proprio corpo, con la propria immagine corporea, con il ruolo che si pensa di avere nella vita di tutti i giorni. Le altre cause che possiamo riscontrare nell’anorgasmia sono le seguenti:
• Ansia da prestazione, ovvero quell'ansia anticipatoria che danneggia o compromette l'intimità.
• Blocchi psicologici provocati dall'essere stati vittime di violenze sessuali, magari rimosse a livello inconscio.
• Educazione rigida e sessuofobica.
• L'assenza di stimolazione clitoridea. Molte volte noi donne proviamo imbarazzo e vergogna a manifestare questa esigenza e desiderio, come se nei preliminari e nel rapporto rappresentasse un qualcosa di superfluo.
• Una coppia inadeguata: molte volte l'anorgasmia, viene detta "anorgasmia situazionale", si manifesta cioè con alcuni partner e non con altri.
• Una disfunzionalità del pavimento pelvico: una buona funzionalità della muscolatura del pavimento pelvico contribuisca alla fase eccitatoria di plateau e, conseguentemente, al raggiungimento dell'orgasmo femminile, quindi la salute ginecologica della donna diventa fondamentale per una salute sessuale.
• Cause iatrogene derivate dall'assunzione di sostanze psicotrope ed antidepressive. Droghe, ormoni e farmaci sono tutte sostanze che possono avere un effetto inibitorio sull'orgasmo.
• Un "eccessivo autocontrollo": in questo caso più predisposte a soffrirne sarebbero quelle persone eccessivamente rigide con se stesse, che difficilmente si lasciano andare dal punto di vista emotivo.
Ma se ci rendiamo conto che soffriamo di anorgasmia come possiamo agire per risolvere il tutto?
Chiaramente la cura dell'anorgasmia dipende dalla causa che ha originato il problema. In primo luogo è importante parlare del problema e non vergognarsi. L'aiuto del partner può essere in questi casi necessario perché proprio nella complicità di coppia risiede il segreto di una vita sessuale appagante. E' importante imparare a lasciarsi andare, fare l'amore quando si ha effettivamente il desiderio, e usare tutti i trucchi (sex toys inclusi) per aumentare e amplificare le sensazioni fisiche. Ad esempio può essere eccitante fare l'amore bendati, praticare massaggi l'un l'altra che aumentino lo stimolo erotico, permetter al partner di toccare tutto il corpo per scoprire le zone più erogene
Nello stesso tempo è utile rivolgersi ad uno psicologo che a seconda della severità del disturbo aiuterà la donna e la coppia con una terapia mirata a fornire elementi di educazione emozionale e sessuale. In quest'ultimo caso, il programma di trattamento di solito è composto da tre fasi:
• La prima è di esposizione graduale e prevede che il paziente impari progressivamente a conoscere il proprio corpo e le sensazioni che si provano. 
• La seconda fase è rappresentata da un percorso verso l'intimità, che esplori le resistenze psicologiche della paziente e le dinamiche di coppia che hanno contribuito all'insorgenza e soprattutto al mantenimento del disturbo clinico. 
• La fase conclusiva consiste invece in specifici esercizi finalizzati ad aumentare il tono della muscolatura vaginale, implementando l'intimità e la confidenza tra i partners. 
Il primo obiettivo del percorso da attuare è quello di imparare le sensazioni premonitorie connesse all'orgasmo, imparando a non rinnegarle e censurarle.
Questo perché la sessualità è una sfera talmente piacevole e di tale complicità che vale la pena viverla in modo spensierato e sublime.