martedì 13 gennaio 2015

Aiutooooo!! … Quando le paure hanno solo pochi mesi.

Come qualcosa di primordiale le paure sono presenti nella vita di ogni persona sin dalla nascita. Sono parte integrante dell’istinto di sopravvivenza che caratterizza tutte le creature viventi, non solo l’essere umano. Quindi anche i piccoli fin dai primi mesi di vita sviluppano queste paure.
La prima a presentarsi è la paura dell’abbandono, ovvero la reazione di paura e angoscia che il bambino manifesta quando si separa dalla madre. Di solito si presenta verso l’ottavo mese di vita quando inizia a prendere coscienza del fatto che lui è un essere autonomo rispetto alla madre che dal concepimento lo supporta e lo aiuta a soddisfare tutti i suoi bisogni, ora deve essere lui con i suoi atteggiamenti e i suoi comportamenti a dover “sopravvivere” alla vita.
Ecco perché molte volte dalle mamme con cui mi relaziono mi sento chiedere come mai  nonostante la sua presenza al bambino è sempre garantita quando si allontana anche momentaneamente dal suo campo visivo inizia a piangere disperato. Questo perché il bambino non ha ancora per sviluppato la cosiddetta capacità di memorizzazione che gli permette di riconoscere il fatto che se la mamma si allontana non lo fa per abbandonarlo definitivamente ma perché ha momentaneamente da fare e non può essere in quel momento fisicamente presente.  È intorno l’anno che tutto questo andrà via via svanendo grazie alla sua capacità di acquisire maggiori sicurezze e autonomie nella vita quotidiana, compresa la sicurezza che l’allontanamento della mamma è solo temporanea.

Ecco cosa assolutamente non dobbiamo fare: forzarlo ad andare in braccio all’estraneo, sgridarlo perché ci sembra di offendere chi abbiamo di fronte, non iper proteggere il bambino tenendolo sotto una campana di vetro , tutte le frasi che possono costituire una minaccia di abbandono (“se non la smetti me ne vado!”, “Basta con i capricci o me ne vado!”).

Cosa possiamo fare per aiutarlo a sopportare e superare al meglio questo momento di vita: stare comunque tranquille, mostrare fiducia verso chi si prende cura del piccolo, tranquillizzare il bimbo.



Un piccolo gioco da fare ogni tanto per consolidare l’idea che se la mamma va via è momentaneo e non “per sempre” è il gioco del cucù, un gioco antico che si basa sulla scomparsa e sulla riapparizione. La mamma si nasconde e poi riappare, oppure si nasconde il viso con le mani e subito dopo si scopre. Può essere utilizzato come rito liberatorio che rassicura il bambino dalla paura dell’abbandono. Nel gioco del cucù, infatti, la mamma scompare, ma riappare dopo pochi secondi.


Verso i nove mesi succede questo: una settimana fa il tuo bambino ha guardato con occhi strani il vicino di casa con cui prima stava tranquillamente? Ora si ritira fortemente se vede il pediatra, dei camerieri e altre persone che conosce poco? Nessun problema!  insieme alla paura dell’abbandono spesso appare anche quella riguardante l’estraneo. Il bambino guarda da un'altra parte, oppure fissa lo sguardo su qualcosa e sprofonda la testolina sulla spalla della mamma o si nasconde gattonando dietro i propri genitori. Il linguaggio del suo corpo non offre altra alternativa se non quella di comunicare: "Non tentare neanche di venirmi troppo vicino!"
L’estraneo viene visto come un ulteriore elemento di separazione dalle braccia della mamma e dalla sua presenza. Di solito questo tipo di paura varia d’intensità a seconda di come il bambino viene messo “ a contatto” con gli altri fin dalla nascita, supererà questa fase molto più facilmente imparando ad accettare la presenza degli altri.

In conclusione vi lascio con tre piccoli consigli per vivere al meglio queste due paura dei vostri cuccioli:
  • ·         Si sempre comprensiva, poiché affetto e sostegno dei genitori è lo strumento più efficace nella regolazione delle paure
  • ·         Abituiamolo a stare spesso con persone diverse anche per pochi minuti così che la mamma non sia l’unico punto di riferimento del bambino
  • ·         Non allontanarsi mai di nascosto perché questo accentuerebbe ancor più le sue ansie e paure



Le paure che quindi vivono i nostri cuccioli sono fisiologiche e transitorie e utili alla formazione della loro personalità, ad aiutare il legame di attaccamento con le figure di riferimento e a renderli più attivi da grande davanti alle ansie e alle angosce che li accompagneranno nel loro percorso di vita.

mercoledì 7 gennaio 2015

Primo colloquio gratuito per il mese di gennaio!

Per tutto il mese di Gennaio 2015 se senti il bisogno di iniziare un percorso di sostegno e supporto o vuoi mettere un pò in ordine nella tua vita e vivere in modo più sereno ti aspetto presso l'Associazione serenamente donna e mamma a Cosenza per un primo colloquio gratuito!