La
famiglia è il luogo più importante per la crescita e lo sviluppo
della personalità dei ragazzi, qui si creano e sviluppano l’uso
dei comportamenti sociali e l’espressione di attitudini,
atteggiamenti e competenze. Cosa importantissima da prendere in
considerazione quando parliamo di famiglia è la sua struttura mai
statica e chiusa ma dinamica e molto complessa che influenza e di
conseguenza viene influenzato da fattori esterni o interni alla
stessa.
Vivere
in famiglia un’esperienza di disabilità comporta una
rielaborazione delle dinamiche stesse, dei ruoli e degli stati
emotivi, ma soprattutto dobbiamo considerarla come terreno fertile di
esperienze e di risorse che attingono alla propria quotidianità.
Quando
ci occupiamo di famiglia con disabilità il più delle volte si tende
a focalizzarsi sui genitori, sicuramente pilastri della struttura
familiare, ma non unici protagonisti, oggi voglio infatti proporvi di
soffermarci su una nuova prospettiva e a nuovi protagonisti: i
fratelli e le sorelle di persone con disabilità.
Dove
si collocano? Che ruolo hanno o possono avere? Quali aspettative,
desideri, paure, rabbie, gioie esprimono? Ma soprattutto perché
cambiare questa nostra prospettiva di osservazione della famiglia? È
importante soffermarci sulla loro importanza relazionale poichè la
relazione che si viene ad instaurare tra fratelli è quella
significativa nella vita di ognuno di noi, è quel tipo di relazione
destinata a durare tutto l’arco di vita, soprattutto a quella
genitoriale.
In
inglese per indicare questi fratelli e la loro relazione
all’interno della famiglia si usa un unico termine, Sibling;
occuparsi di loro significa riuscire a capire e ad attivare la cura
parentale in modo da consentire anche a loro un adeguato sviluppo
psicofisico.
Creare
un contesto supportante per i Sibling è fondamentale perché farà
in modo di
produrre
le basi perché siano in grado di affrontare le sfide e le difficoltà
della vita con competenze e spirito rafforzati. I fratelli svolgono
funzioni differenti nelle diverse fasi di vita: da antagonisti a
sostenitori, da modelli a fonte di preoccupazione.
Ma
soprattutto vengono vissuti come futuri caragivers (colo che si
prendono cura) e quindi nuovi fornitori di cure una volta scomparse
le figure genitoriali.
Ma
cosa possono provare questi ragazzi nel loro arco di vita?
Sicuramente
una delle prime sensazioni e primi vissuti emotivi riguardano
il dolore o la sensazione di esser messo o passare in secondo piano
rispetto alle priorità dei genitori; ritroviamo il dover essere
presto responsabile, indipendentemente dall’ordine di
nascita, ma troviamo anche in loro la gratificazione nel fare
qualcosa che possa rendere felice il fratello più vulnerabile, la
gioia che può derivare dalle sue conquiste e dalle tante risorse
scoperte o ritrovate; infine si
scoprono
portatori
di
tante potenzialità emotive e psicologiche come l’altruismo,
l’empatia, la maturità che emergono via via e si vanno
consolidando nelle vicessitudini quotidiane.
Naturalmente
la sottostruttura familiare che più può aiutare i Sibling sono i
genitori, una loro caratteristica fondamentale è far sì che i
Sibling possano vivere tutte queste situazioni familiari con
positività; dialogo e mostrarsi sempre fiduciosi nelle capacità di
questi ragazzi è fondamentale. È quindi indispensabile offrir loro
l’opportunità di essere ascoltati, sostenuti e anche contenuti
affinché non si sentano soli, così da prevenire traumi o disagi
psicologici.
Il più delle volte analizzando le parole
di questi fratelli viene fuori che:
- si sentono spesso ai margini delle attenzioni dei genitori;
- oppure al contrario troppo al centro delle aspettative genitoriali che investono tantissimo su di loro;
- fanno grande fatica ad esprimere emozioni e bisogni;
- crescono con la responsabilità che un giorno dovranno prendersi cura del loro fratello o della loro sorella.
Aiutiamo
i nostri figli quindi, nel sentrsi accolti e ascoltati, insegnando
loro che la resilienza (capacità di affrontare e superare un evento
traumatico o un periodo di difficoltà) è importante e che hanno e
avranno sempre uno spazio predefinito e ben definito nella nostra
famiglia, sono e saranno sempre figli e fratelli.
Se
doveste rendervi conto di non riuscire da soli a gestire il carico
emotivo di tutto questo percorso di vita, ricordatevi sempre che
avete la possibilità di rivolgervi ad uno psicologo, professionista
che può aiutarvi a ritrovare e mantenere il vostro benessere
psicologico sia come individui che come famiglia.