martedì 10 marzo 2020

Un evento negativo può diventare qualcosa di positivo: noi e la vita ai tempi del coronavirus


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Ci troviamo in un momento insolito della vita, in cui il rallentamento collettivo delle nostre consuete attività comporta un cambiamento netto rispetto alla “vita normale”. Questo sia a livello individuale che familiare. In veste di psicologa clinica in questi giorni mi sono fermata a riflettere su due aspetti fondamentali legati a questo momento specifico, in cui la nostra Italia è diventata per intero zona protetta. Una mia prima riflessione si concentra su come affrontare in questo momento la vita in casa dei e con i bambini.
Da psicologa ritengo che se hai un bambino molto piccolo sia sempre molto importante tenerlo lontani da schermi e notizie poichè cognitivamente non è in grado di capire, ma è sicuramente abile nel cogliere il tono emotivo e le espressioni facciali e con esse la nostra ansia e preoccupazione. Questo perchè dobbiamo comprendere che un bambino di questa età difficilmente riesce ad elaborare queste emozioni.
In teoria, personalmente penso che anche i bambini in età prescolare dovrebbero essere protetti da notiziari e telegiornali, ma se il tuo bambino potrebbe aver sentito qualche informazione in merito e magari può porti delle domande. In questo caso cercate di rispondere dando una spiegazione che possa essere per lui assolutamente semplice e comprensibile, rassicurandolo sul fatto che siamo al sicuro e che dobbiamo seguire alcune piccole regole per poter mantenere questa situazione di positività in casa.
Se, invece, avete un bambino in età da scuola elementare sicuramente potete affrontare l’argomento, ricordandovi però di adattare sempre le vostre spiegazioni alla sue capacità di comprensione. Tenete a mente che i bambini di questa età spesso fanno ragionamenti sofisticati e potrebbero sembrarvi più esperti di quel che potrebbe essere ma in realtà possono avere degli incubi o diventare molto ansiosi. Tendete comunque a proteggerli da telegiornali che potrebbero mandarli in ansia anche senza la vostra piena percezione della cosa.
Un aspetto da considerare con i bambini di tutte le età è di calmarsi prima di parlare con loro per non trasmettere, anche inconsapevolmente, ansie e paure. Cercate di parlare con onestà, senza avere il timore di ammettere che non sapete tutte le risposte.

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La seconda riflessione si sposta sul significato più generale di questo rallentamento forzato dalle nostre abitudini quotidiane; sulla scoperta di cosa è realmente importante. Parlando praticamente delle giornate che ci aspettano potranno sembrarci stancanti se si hanno dei bimbi da intrattenere. Il mio consiglio è di alternare momenti di gioco indipendente a momenti di gioco insieme. La capacità di giocare in maniera indipendente è una competenza fondamentale per i bambini.
Ora pensiamo a noi adulti, siamo in zona protetta e di fronte ad una possibile pandemia, per un attimo siamo tutti costretti a fermarci, cercando di capire anche quali sono le nostre priorità e chi sono le persone che per noi sono importanti. In un certo senso è un’ottima occasione per fermarsi e fare il punto della situazione. Su cosa conta e cosa no. Sulle questioni a cui abbiamo attribuito importanza e quelle a cui abbiamo dedicato troppe poche o troppe energie.

Il suggerimento che vi lascio in questi giorni in cui siamo costretti a interrompere le nostre abitudini consolidate, le nostre routine, è di provare a riflettere e immaginarsi alternative possibili per esserci davvero con noi, i nostri cari e i nostri bambini. Sarebbe bello che ognuno di noi provasse per qualche giorno a percepire che effetto fa sulla nostra esistenza e sulla nostra “salute” psicofisica un ritmo più lento e tranquillo. Provare a sentire con tutti i nostri sensi e con il cuore, fermarsi ad ascoltare la sensazione che ci dà il circondarci di persone sicuramente meno stressate e meno indaffarate in cose che dovrebbero essere solamente il corollario della vera esistenza. E soprattutto provare a capire che cosa rende la nostra esistenza degna di essere vissuta.