Il sesso e la sessualità sono tra gli
aspetti della vita quotidiana che, a seguito della diffusione di Internet,
stanno subendo i cambiamenti più radicali. Il sesso è l’ambito più
frequentemente ricercato in rete e il cybersesso una delle attività più comuni.
La maggior parte degli internauti lo utilizza a scopo ricreativo, ma per una
porzione significativa di essi, sembra essere l’espressione di un disturbo da
dipendenza sessuale, che attraverso Internet trova un nuovo sfogo e una rapida
progressione – spesso con la conseguente alterazione dei pattern di
eccitazione. Una serie di ricerche stima che da 80.000 a 100.000 persone
praticano oggi, in Italia, attività sessuali tecnomediate – sesso online,
cybersesso, sesso virtuale, come modalità esclusiva di esperienza sessuale.
Il sesso tramite la rete è largamente e
immediatamente accessibile, economico – se non gratuito, disponibile nella
privacy della propria casa, consumato nell’anonimato e senza il rischio di
contrarre malattie sessualmente trasmissibili. L’interattività contribuisce a
creare un’apparente relazione, a fantasticare su un oggetto erotico, un partner
virtuale, sia che questo si trovi in chat, sia che si tratti di un/a giovane
davanti a una webcam, sia che si tratti, ancora, di un vero e proprio sito a
luci rosse che consente di sentirsi, comunque, non del tutto passivi rispetto
all’esperienza.
Nonostante la maggior parte dei
dipendenti cybersessuali dichiari di non avere gravi danni nella propria vita,
le conseguenze negative dei comportamenti sessuali online vissuti in maniera
dipendente si ritrovano, solitamente, all’interno della relazione di coppia e/o
con i figli: il tempo reale speso in attività sessuali con il partner è,
infatti, normalmente diminuito; il desiderio sessuale verso il partner talvolta
esaurito; e, in generale, un’enorme quantità di tempo viene sottratta ad ambiti
precedentemente considerati importanti quali lavoro, partner e famiglia.
Secondo dati emersi di recente, questa
dipendenza riguarda in Italia prevalentemente i maschi eterosessuali, dai 33 ai
55 anni, sposati nel 60% dei casi e separati nel 13%, capaci di passare da 11 a
35 ore settimanali davanti al computer, spesso in orario lavorativo. Per capire
come si è arrivati alla diffusione di questo fenomeno bisogna ripercorrere,
brevemente, come l’incremento esponenziale dell’uso di internet abbia
modificato la pornografia e la prostituzione. Il settore hard, da evento
pubblico nei cinema a luci rosse, è diventato gradualmente un fenomeno privato
con l’avvento del vhs, del dvd e infine di internet.
In Italia ci sono 35.000 siti
pornografici per adulti; il 72% dei “porn users” è uomo ed il 28% donne.
Siti come youporn rappresentano
l’evoluzione della filosofia dei pornoconsumatori, che producono e
condividono gratuitamente le proprie prestazioni sessuali.
L’anonimato del web consente di osare, mostrandosi come più prestanti e più sicuri di ciò che si è; l’uso seduttivo e narcisistico del corpo porta a una facile soddisfazione dell’autostima, all’esercizio di una libertà e di un controllo maggiore di quello che è possibile esercitare nella vita reale; il piacere, vissuto in modo così dissociato e onnipotente, esime da qualsiasi conseguenza sul piano sociale e relazionale.
Ma quali sono i sintomi di una persona dipendente da sesso virtuale?
L’anonimato del web consente di osare, mostrandosi come più prestanti e più sicuri di ciò che si è; l’uso seduttivo e narcisistico del corpo porta a una facile soddisfazione dell’autostima, all’esercizio di una libertà e di un controllo maggiore di quello che è possibile esercitare nella vita reale; il piacere, vissuto in modo così dissociato e onnipotente, esime da qualsiasi conseguenza sul piano sociale e relazionale.
Ma quali sono i sintomi di una persona dipendente da sesso virtuale?
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Navigazione prolungata alla ricerca di materiale pornografico o contatti
sessuali;
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Aspettative di gratificazione sessuale legate alle connessioni successive;
·
Masturbazione compulsiva prolungata di fronte alle immagini erotiche;
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Eiaculazione finale (uomini) / orgasmo (donne) vissuto come scarica
liberatoria. Spesso è l’unica possibilità per interrompere la connessione;
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Senso di vergogna e senso di colpa;
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Calo del desiderio sessuale verso il partner, calo del desiderio per il
sesso reale;
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Disfunzione erettile
·
La componente emotivo-affettiva della sessualità si riduce, o viene
eliminata;
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Ansia, nervosismo, agitazione, sbalzi d’umore quando non si riesce ad
accedere ad internet per scopi sessuali;
·
Tentativi fallimentari di controllare, limitare e sospendere
l’utilizzo della pornografica o del sesso virtuale;
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Continuare con il consumo di materiale pornografico e sesso virtuale,
nonostante le serie conseguenze a livello familiare, sociale, lavorativo ed
economico.
Spesso si tendono a sottovalutare le dipendenze virtuali, che invece creano
effetti disastrosi sul sistema psichico e nella vita sociale della persona
dipendente. Attraverso un percorso di tipo terapeutico è possibile scardinare i
meccanismi compulsivi che stanno alla base dei comportamenti di dipendenza, per
riappropriarsi della propria vita sociale e relazionale e liberarsi dalla
dipendenza.
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