giovedì 27 luglio 2017

Phubbing: quando il terzo incomodo è lo smartphone!


Proviamo a chiudere gli occhi e immaginiamoci fuori per una serata di festeggiamenti o romantica con con il nostro partner, siamo seduti a cena e lui/lei è di fronte a noi ...e passa la maggior parte del tempo con lo sguardo perso sul suo smartphone, a rispondere su Facebook, a scrivere su Whatsapp, controllare Instagram o twittare etc.; oppure appena c’è un momento morto, lui/lei controlla il suo smartphone; se arriva il suono di una notifica, sistematicamente deve controllare di cosa si tratta altrimenti la serata passa parlando con il pensiero a cosa mai possa essere arrivato … Bene adesso apriamo gli occhi e … alzi la mano chi non si è mai trovato in una situazione del genere. Con buona probabilità si tratta di un comportamento noto a tutti.
Proprio per l’effetto dilagante di questo comportamento gli americani hanno coniato un nuovo termine: phubbing. Si tratta di una parola che deriva dall’unione di due termini, phone (telefono) e snubbing (trascurare). Il phubbing, quindi, indica l’atto di trascurare qualcuno, metterlo da parte, mentre si è in sua compagnia, dedicando tutte le sue attenzioni al proprio telefono. 
È un fenomeno relativamente nuovo, che ha ancora ricevuto poca attenzione dal mondo della ricerca. Recentemente i ricercatori James A. Roberts e Meredith E. David, hanno sviluppato una scala per riuscire a misurare il livello di Phubbing attraverso Item tipo: il mio partner mette il suo cellulare in un posto visibile quando siamo insieme; il mio partner tiene il suo cellulare in mano quando è con me; se c’è una pausa nella conversazione, il mio partner controlla il suo cellulare etc etc.
Lo studio indaga quindi il phubbing messo in atto nei confronti del proprio partner, e l’impatto di questo comportamento nella vita di coppia e del singolo. Per rilevare il fenomeno, gli autori hanno costruito questo questionario ad hoc per identificare e quantificare l’entità di phubbing messo in atto dal partner. Il questionario è stato poi somministrato a un campione di 145 partecipanti.
Attraverso questo studio sono riusciti a comprendere quanto il phubbing abbia un effetto indiretto sul livello di benessere e di depressione del partner, agendo attraverso la riduzione della soddisfazione di coppia e della soddisfazione del quotidiano. Anche se sembra apparentemente insignificante guardare ogni tanto il telefono ci suggerisce che questi pochi secondi iniziano a pesare sulla mente del partner che invece si trova di fronte e cerca di iniziare un dialogo, e contribuiscono ad una sensazione di insoddisfazione e inadeguatezza, all'interno del relazione. Il phubbing è quindi un campanello d'allarme sociale che non andrebbe affatto sottovalutato, soprattutto se ad essere ignorato è il proprio partner: potrebbe essere il segnale di una crisi di coppia latente e pronta ad esplodere.

Ma proviamo a fermarci un attimo a pensare a quanto il nostro smartphone stia influenzando la nostra vita di coppia e sociale. Scansioniamo mentalmente le nostre giornate e prendiamo semplicemente nota del ruolo che il nostro telefonino ha all’interno della nostra relazione. Dove lo si poggia quando siamo a pranzo con il nostro partner? E mentre siamo sul divano a guardare un film romantico abbracciamo lei/lui o il nostro telefono? Se il nostro partner ci parla di qualcosa di importante e ci arriva una notifica che si fa?

Se rispondendo a queste domande ci accorgiamo che lo smartphone è diventato una presenza ingombrante nella relazione forse è il momento di chiederci se vi sia un significato nascosto dietro questo atteggiamento (ad esempio un modo per sfuggire ai problemi di coppia guardando altrove) o se si tratta solo di una cattiva abitudine. In questo caso impariamo a lasciare lo smartphone in borsa, nella giacca, o in un’altra stanza quando siamo in dolce compagnia. Il nostro rapporto ne trarrà sicuramente giovamento. 

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