Proviamo a chiudere gli occhi e immaginiamoci fuori per
una serata di festeggiamenti o romantica con con il nostro partner, siamo seduti a cena e lui/lei è di fronte a noi ...e passa
la maggior parte del tempo con lo sguardo perso sul suo smartphone, a
rispondere su Facebook, a scrivere su Whatsapp, controllare Instagram o twittare etc.; oppure appena c’è un
momento morto, lui/lei controlla il suo smartphone; se arriva il suono di una
notifica, sistematicamente deve controllare di cosa si tratta altrimenti la
serata passa parlando con il pensiero a cosa mai possa essere arrivato … Bene
adesso apriamo gli occhi e … alzi la mano chi non si è mai trovato in una situazione
del genere. Con buona probabilità si tratta di un comportamento noto a tutti.
Proprio per l’effetto dilagante di questo comportamento gli
americani hanno coniato un nuovo termine: phubbing. Si tratta di una parola che
deriva dall’unione di due termini, phone (telefono) e snubbing
(trascurare). Il phubbing, quindi, indica l’atto di trascurare qualcuno,
metterlo da parte, mentre si è in sua compagnia, dedicando tutte le sue attenzioni al proprio
telefono.
È un fenomeno relativamente nuovo, che ha ancora ricevuto poca
attenzione dal mondo della ricerca. Recentemente i ricercatori James A. Roberts
e Meredith E. David, hanno sviluppato una scala per riuscire a misurare il
livello di Phubbing attraverso Item tipo: il mio partner mette il suo cellulare
in un posto visibile quando siamo insieme; il mio partner tiene il suo
cellulare in mano quando è con me; se c’è una pausa nella conversazione, il mio
partner controlla il suo cellulare etc etc.
Lo studio indaga quindi il phubbing messo in atto nei
confronti del proprio partner, e l’impatto di questo comportamento nella
vita di coppia e del singolo. Per rilevare il fenomeno, gli autori hanno
costruito questo questionario ad hoc per identificare e quantificare
l’entità di phubbing messo in atto dal partner. Il questionario è stato
poi somministrato a un campione di 145 partecipanti.
Attraverso questo studio sono riusciti a comprendere
quanto il phubbing abbia un effetto indiretto sul livello di benessere e di depressione
del partner, agendo attraverso la riduzione della soddisfazione di coppia e
della soddisfazione del quotidiano. Anche se sembra apparentemente
insignificante guardare ogni tanto il telefono ci suggerisce che questi pochi
secondi iniziano a pesare sulla mente del partner che invece si trova di fronte
e cerca di iniziare un dialogo, e contribuiscono ad una sensazione di
insoddisfazione e inadeguatezza, all'interno del relazione. Il phubbing è quindi
un campanello d'allarme sociale che non andrebbe affatto
sottovalutato, soprattutto se ad essere ignorato è il proprio partner: potrebbe
essere il segnale di una crisi di coppia latente e pronta ad esplodere.
Ma proviamo a fermarci un attimo a pensare a quanto il
nostro smartphone stia influenzando la nostra vita di coppia e sociale.
Scansioniamo mentalmente le nostre giornate e prendiamo semplicemente nota del
ruolo che il nostro telefonino ha all’interno della nostra relazione. Dove lo si
poggia quando siamo a pranzo con il nostro partner? E mentre siamo sul divano a
guardare un film romantico abbracciamo lei/lui o il nostro telefono? Se il
nostro partner ci parla di qualcosa di importante e ci arriva una notifica che si
fa?
Se rispondendo a queste domande ci accorgiamo che lo
smartphone è diventato una presenza ingombrante nella relazione forse è il
momento di chiederci se vi sia un significato nascosto dietro questo
atteggiamento (ad esempio un modo per sfuggire ai problemi di coppia guardando
altrove) o se si tratta solo di una cattiva abitudine. In questo caso impariamo
a lasciare lo smartphone in borsa, nella giacca, o in un’altra stanza quando
siamo in dolce compagnia. Il nostro rapporto ne trarrà sicuramente giovamento.
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